Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4352 del 30 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4352PEN

Massima

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Il reato di diffamazione continuata a mezzo stampa è configurabile quando l'imputato, consapevole della natura offensiva delle affermazioni, abbia diffuso volantini contenenti accuse infondate e lesive della reputazione di pubblici ufficiali, senza che sia necessario provare la diretta provenienza degli stessi dall'imputato, essendo sufficiente l'accertamento della sua condotta di distribuzione. In tali casi, la pena irrogata deve essere proporzionata alla gravità della condotta, tenuto conto dei numerosi precedenti penali specifici dell'imputato, nonché della natura particolarmente offensiva dei contenuti diffamatori, i quali, pur se espressi con toni apparentemente pacati, risultino idonei a ledere in modo concreto la reputazione delle persone offese.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GR. LU. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/01/2008 CORTE APPELLO di ANCONA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Galati che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.- La Corte di Appello di Ancona ha confermato la dichiarazione di…

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