Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19349 del 14 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19349PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve considerare sia le specifiche modalità e circostanze del fatto-reato, sia la personalità dell'indagato desunta dai suoi precedenti penali e dalla sua condotta, oggettivamente valutata. La pericolosità sociale rilevante ai fini cautelari può essere desunta tanto dal fatto-reato quanto dal comportamento e dai precedenti penali che definiscono la persona dell'indagato. Pertanto, il giudice può ritenere sussistente il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., sulla base di una motivazione che faccia riferimento al contesto in cui i reati sarebbero stati commessi, allo stabile inserimento dell'indagato in un'associazione criminosa, alla sua abilità e scaltrezza, al numero elevato di reati commessi e alle modalità di perpetrazione degli stessi, nonché ai suoi precedenti penali, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura cautelare meno afflittiva. La sussistenza di tale esigenza cautelare, da sola, è sufficiente a giustificare l'applicazione della custodia cautelare in carcere, senza che occorra valutare l'esistenza di altre esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ca. Sa. , nato a (OMESSO);

Ve. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, in data 4.1.2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che i ricorsi siano rigettati.

Osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza del 5.4.2007, il Giudice per le indagini preliminari presso il …

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