Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28942 del 19 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:28942PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per il mantenimento della misura cautelare in carcere, deve essere valutato dal giudice sulla base di elementi concreti e specifici, attinenti alla personalità dell'imputato e al contesto in cui il fatto è stato commesso, senza che sia sufficiente il mero riferimento alla gravità del reato o alla recidiva. Il giudice è tenuto a motivare in modo adeguato e logico la sussistenza di tale pericolo, non potendo limitarsi ad affermazioni generiche o a valutazioni di mero merito, sindacabili in sede di legittimità. La misura cautelare più grave, quale la custodia in carcere, può essere disposta solo quando risulti l'assoluta inadeguatezza di misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato, in ossequio al principio di proporzionalità e di minima offensività della cautela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Al. nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa il 14/2/07 dal Tribunale di Bologna;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERRUA Giuliana;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SALZANO Francesco che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore, Avv. VIRGILI Paolo, che ha concluso…

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