E` inammissibile la questione di legittimita` costituzionale del combinato disposto degli artt. 449 e 452 Cod.Proc.Pen., in riferimento agli artt.3 e 101 Cost., nella parte in cui non consente al difensore ed al giudice d`interloquire nella scelta del rito effettuata dal pubblico ministero. Infatti il "petitum" perseguito con tale censura, che si risolve in una richiesta di anticipazione del momento in cui e` possibile il sindacato sul dissenso del P.M. in ordine alla richiesta di abbreviazione del rito formulata dall`imputato, cosi` da provocare la trasformazione del giudizio direttissimo in giudizio abbreviato nonostante il contrario avviso del titolare dell`azione penale, prescinde del tutto dai reiterati interventi della Corte Costituzionale con i quali e` stato rigorosamente delimitato nel tempo, al termine del dibattimento, il potere di sindacato conferito al giudice sul dissenso del P.M. e si risolve in una richiesta alla Corte medesima di riesame dei propri "decisa" di annullamento, da ritenere inammissibile perche` in essa risultano contenute censure rivolte non contro una legge o un atto avente forza di legge, ma avverso una sentenza costituzionale il cui sindacato e` precluso dall`art. 134 della Costituzione.