La litispendenza sussiste quando la medesima causa è stata proposta in due diversi giudizi, pendenti tra le stesse parti e aventi il medesimo petitum e la medesima causa petendi, anche se il secondo giudizio sia stato instaurato in un grado di giudizio diverso rispetto al primo. In tal caso, il giudice successivamente adito è tenuto a dichiarare la litispendenza, senza poter disporre la sospensione del processo ai sensi degli artt. 295 o 337 c.p.c., in quanto l'identità delle domande formulate nei due diversi giudizi impedisce tale possibilità. La litispendenza, pertanto, deve essere rilevata anche quando la stessa causa sia stata proposta in gradi diversi di giudizio, purché si tratti di procedimenti di merito, essendo irrilevante che uno di essi sia pendente in sede di legittimità. Ciò in quanto la ratio della disciplina della litispendenza è quella di evitare il rischio di pronunce contrastanti sulla medesima controversia, a tutela del principio di economia processuale e di certezza del diritto.