L'annullamento in autotutela da parte della stazione appaltante di un provvedimento di esclusione di un operatore economico da una procedura di gara pubblica, nonché dell'aggiudicazione definitiva disposta in favore di altro concorrente, determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio promosso dall'operatore escluso avverso tali atti, con conseguente integrale compensazione delle spese di giudizio tra le parti e restituzione del contributo unificato versato dal ricorrente. Tale principio si fonda sulla considerazione che l'annullamento in autotutela degli atti impugnati risulta satisfattivo dell'interesse azionato con il ricorso introduttivo, come riconosciuto dalla stessa parte ricorrente, la quale ha dichiarato di non insistere per la condanna dell'Amministrazione al pagamento delle spese del giudizio. L'annullamento in autotutela degli atti impugnati, disposto dalla stazione appaltante nel corso del giudizio, determina quindi la cessazione della materia del contendere, con conseguente declaratoria di cessazione della materia del contendere ai sensi dell'art. 34, comma 5, del Codice del processo amministrativo, e integrale compensazione delle spese di giudizio tra le parti, ferma restando la restituzione del contributo unificato versato dal ricorrente.