Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21826 del 5 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21826PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa può essere riconosciuta quando l'imputato reagisce a un'offesa ingiusta e attuale, anche mediante l'uso di violenza, a condizione che la sua condotta sia proporzionata e necessaria per respingere l'aggressione. Pertanto, il giudice deve valutare attentamente la successione temporale e la reciprocità delle condotte offensive poste in essere dalle parti, senza basarsi su una ricostruzione distorta o travisata delle prove testimoniali. Inoltre, la prova della minaccia non può fondarsi esclusivamente sulla dichiarazione della persona offesa, senza una adeguata valutazione unitaria e non frazionata della stessa, soprattutto quando le altre dichiarazioni testimoniali siano state ritenute inattendibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso la sentenza del 2/3/2016 della Corte d'appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), …

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