Il ricorso per revocazione di una sentenza della Corte di Cassazione è inammissibile qualora manchi il quesito di sintesi, prescritto dall'articolo 366-bis c.p.c., ratione temporis applicabile, con l'indicazione specifica, chiara ed immediatamente intelligibile, del fatto che si assume avere costituito oggetto dell'errore e con l'esposizione delle ragioni per cui l'errore presenta i requisiti previsti dall'articolo 395 c.p.c. Tale onere di indicare chiaramente il fatto e il suo risultare per tabulas deve essere adempiuto non solo illustrando il relativo motivo di ricorso, ma formulando, all'inizio o al termine di esso, una indicazione riassuntiva e sintetica, che costituisca un quid pluris rispetto all'illustrazione del motivo, e che consenta al giudice di valutare immediatamente l'ammissibilità del ricorso. L'assenza di tale quesito di sintesi comporta l'inammissibilità del ricorso per revocazione, a nulla rilevando che il giudizio per cassazione in esito al quale è stata emessa la sentenza revocanda sia stato introdotto anteriormente all'entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 40 del 2006, che ha introdotto l'articolo 366-bis c.p.c.