Il diniego di un permesso di costruire per la realizzazione di nuovi fabbricati in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico ex art. 1 quinquies del d.l. n. 312/1985 è legittimo, in quanto le misure di salvaguardia ivi previste permangono fino all'approvazione dei piani paesistici o urbanistico-territoriali da parte delle Regioni, a prescindere dall'assenza di specifiche previsioni del piano territoriale paesaggistico non ancora adottato. La mancata comunicazione dei motivi ostativi al rilascio del titolo abilitativo edilizio ai sensi dell'art. 10-bis della l. n. 241/1990 non inficia la legittimità del provvedimento finale di diniego, qualora il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, non determinando un deficit istruttorio. Il rispetto del giusto procedimento amministrativo, con la garanzia del contraddittorio, è assicurato dalla comunicazione di avvio del procedimento ex art. 7 della l. n. 241/1990, la cui funzione è analoga a quella della comunicazione dei motivi ostativi, sicché la mancanza di quest'ultima non incide sulla validità del provvedimento finale, ove non abbia inciso sulla legittimità sostanziale dello stesso.