Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49019 del 25 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:49019PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico finalizzato all'indebita percezione di un beneficio pubblico, pur non integrando il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche qualora l'effettiva situazione reddituale del richiedente fosse comunque compatibile con l'ottenimento del beneficio, integra comunque il reato di falso in atto pubblico, in quanto la dichiarazione non veritiera è idonea a trarre in errore l'ente pubblico erogatore circa i presupposti per l'accesso al beneficio, configurando così una condotta penalmente rilevante ai sensi dell'art. 483 c.p. La differenza tra il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316-ter c.p.) e quello di truffa aggravata (art. 640-bis c.p.) risiede nell'elemento dell'induzione in errore dell'ente erogatore, presente nel secondo reato e assente nel primo, laddove la mera presentazione di una dichiarazione mendace, pur se non determinante ai fini dell'ottenimento del beneficio, integra comunque il reato di falso in atto pubblico. La valutazione circa la sussistenza dell'induzione in errore, quale elemento costitutivo del delitto di truffa, ovvero la sua mancanza, con la conseguente configurabilità del delitto di cui all'art. 316-ter c.p., costituisce una questione di fatto che non può essere riesaminata in sede di legittimità, in presenza di una motivazione esaustiva e priva di vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mari - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Rober - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 1/10/2013 della Corte d'appello di Salerno;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. SCARDACCIONE Vittorio Eduardo, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data…

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