Il provvedimento di archiviazione, pur essendo privo di uno specifico valore decisorio definitivo, può essere oggetto di reclamo da parte della persona offesa solo per le ipotesi di violazione del contraddittorio previste dall'art. 410-bis c.p.p., comma 1, e non per questioni attinenti al merito, in quanto la persona offesa conserva comunque l'intatta facoltà di esercitare i propri diritti di azione e difesa nella sede civile, anche in caso di mancato accoglimento del reclamo. Il principio di tipicità dei mezzi di impugnazione e della legittimazione ad impugnare, desumibile dall'art. 568 c.p.p., esclude che il provvedimento di decisione del reclamo sia ulteriormente impugnabile, anche per vizi diversi da quelli afferenti l'instaurazione del contraddittorio, in ragione della limitata efficacia di accertamento del provvedimento di archiviazione, il quale è intrinsecamente revocabile attraverso il meccanismo previsto dall'art. 414 c.p.p.