Cassazione civile Sez. I sentenza n. 6921 del 7 maggio 2003

ECLI:IT:CASS:2003:6921CIV

Massima

Massima ufficiale
In tema di controversie nascenti dal contratto di appalto di opere pubbliche, per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 152 del 1996 - dichiarativa dell'incostituzionalità dell'art. 16 della legge 10 dicembre 1981, n. 741, che ha sostituito l' art. 47 del d.P.R. 16 luglio 1962, n. 1063 (Approvazione del capitolato generale d'appalto per le opere di competenza del Ministero dei lavori pubblici), nella parte in cui non stabilisce che la competenza arbitrale può essere derogata anche con atto unilaterale di ciascuno dei contraenti - è stata ripristinata, con decorrenza dal giorno successivo a quello di pubblicazione della decisione di incostituzionalità, la facoltà di esclusione della competenza arbitrale ad opera di entrambe le parti (senza che - per gli appalti stipulati dagli enti pubblici, tra cui l'ANAS, tenuti per legge all'osservanza delle disposizioni del citato capitolato generale - rilevi in senso contrario la circostanza che le parti abbiano recepito la normativa poi caducata attraverso il rinvio alle norme del capitolato generale, essendo in realtà detta volontà negoziale soltanto ricognitiva della legge). Quando il procedimento arbitrale sia iniziato anteriormente alla data di decorrenza degli effetti della detta pronuncia di illegittimità costituzionale, ma non sia ancora nominato il collegio arbitrale, il carattere facoltativo dell'arbitrato, discendente dalla decisione della Corte costituzionale, consente all'ente pubblico di esercitare la declinatoria di competenza arbitrale - costituente espressione di un diritto potestativo sostanziale, soggetto a decadenza, che si attua con un negozio unilaterale ad effetti anche processuali - in ogni momento, fino alla costituzione del collegio arbitrale; è pertanto da escludere che la scelta della P.A. di declinare la competenza arbitrale possa essere compiuta successivamente, dopo la nomina degli arbitri operata anche con il contributo della stessa P.A., avendo in tal caso quest'ultima manifestato, con la propria condotta, una volontà a favore del procedimento arbitrale.

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