Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17101 del 15 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:17101PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di quote societarie può essere disposto quando emergono elementi indiziari gravi, precisi e concordanti che configurino il reato di intestazione fittizia di beni, previsto dall'art. 12-quinquies della Legge n. 356 del 1992, a carico dell'amministratore formale della società, qualora risulti che la stessa sia in realtà riconducibile a soggetti appartenenti ad un'associazione mafiosa e sia stata costituita e gestita al fine di dissimulare la reale titolarità dei beni e delle attività economiche. A tal fine, rilevano indizi quali: la costituzione della società in epoca successiva al sequestro di beni riconducibili ai reali dominus, l'assunzione dell'amministrazione da parte di un soggetto proveniente dal novero dei dipendenti di un'altra società riconducibile agli stessi soggetti, la coincidenza della sede operativa e del centralino telefonico tra le due società, nonché le risultanze delle intercettazioni telefoniche che dimostrino come le decisioni sulla gestione della società siano in realtà assunte dai reali titolari, e non dal formale amministratore. In tali ipotesi, il giudice può legittimamente disporre il sequestro preventivo delle quote societarie, in quanto l'intestazione fittizia integra il fumus del delitto previsto dalla citata norma, a prescindere dalla prova della concreta realizzazione di atti di gestione o disposizione dei beni da parte dell'amministratore formale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 16.7.12 del Tribunale di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. POLICASTRO Aldo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 16.7.12 il Tribunale di Catania confermava l'ordinanza con …

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