Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3055 del 25 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3055PEN

Massima

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Il diritto di critica giornalistica, pur essendo costituzionalmente garantito, trova un limite nel divieto di attacchi personali e di espressioni inutilmente volgari, umilianti o dileggianti, che trascendano la mera valutazione dell'attività amministrativa per colpire la figura morale del soggetto criticato, senza alcuna finalità di pubblico interesse. Pertanto, la pubblicazione di un articolo che, oltre a criticare l'attività di un pubblico ufficiale, ne delinei la figura morale in termini di scarsa trasparenza, abuso di potere e mancato rispetto delle leggi, integra il reato di diffamazione, per il quale risponde anche il direttore responsabile del periodico che non abbia esercitato il necessario controllo sul contenuto dell'articolo. Tuttavia, il reato può essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, tenuto conto dei periodi di sospensione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - rel. Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AC. GI. N. IL (OMESSO);

2) MA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 9511/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 13/03/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita…

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