Il furto di un bene mobile, anche se commesso con l'intenzione di una pronta restituzione, integra il reato di furto aggravato ai sensi degli articoli 624 e 625 c.p. e non il meno grave reato di furto d'uso, in quanto la condizione indispensabile per la configurabilità di quest'ultimo è che la cosa oggetto dell'impossessamento venga restituita nel medesimo luogo in cui si trovava al momento del furto. Pertanto, il fatto che l'autore del reato sia stato sorpreso in luogo diverso da quello del furto e non vi siano elementi che comprovino l'intenzione di una pronta restituzione, esclude la sussistenza del furto d'uso e comporta la configurabilità del più grave reato di furto aggravato. La notifica degli atti processuali effettuata presso il domicilio eletto dall'imputato è da ritenersi valida ed efficace, a prescindere dalla circostanza che il difensore presso il cui studio è stato eletto il domicilio non eserciti più la professione, in quanto l'elezione di domicilio è un atto formale autonomo rispetto alla nomina del difensore e la sua revoca deve avvenire con le medesime forme. Il diritto di difesa dell'imputato è comunque assicurato dalla nomina di un difensore di ufficio, ove manchi quello di fiducia, e dall'attività difensiva svolta nel giudizio di secondo grado.