Cassazione civile Sez. III sentenza n. 25103 del 13 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25103CIV

Massima

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Il diritto di cronaca giornalistica legittima la pubblicazione di notizie relative a procedimenti penali in corso, anche se successivamente si rivelano infondate, purché siano rispettati i limiti della continenza e l'articolo si limiti a riportare fedelmente gli elementi oggettivi della vicenda, come la denuncia presentata, i capi di imputazione formulati dal pubblico ministero e i provvedimenti restrittivi della libertà personale adottati dall'autorità giudiziaria, senza entrare nel merito della fondatezza delle accuse. Il diritto di cronaca prevale sul diritto all'onore e alla reputazione quando le informazioni pubblicate, pur potendo risultare in seguito non veritiere, erano comunque attuali e corrispondenti a fatti realmente accaduti al momento della pubblicazione, prescindendo dall'esito finale dei procedimenti giudiziari. Pertanto, il giornalista non può essere ritenuto responsabile per danni da diffamazione qualora abbia rispettato i limiti del diritto di cronaca, anche quando le notizie riportate siano successivamente smentite o ritrattate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VARRONE Michele - Presidente

Dott. PETTI Giovanni Battista - Consigliere

Dott. FILADORO Camillo - Consigliere

Dott. SPAGNA MUSSO Bruno - rel. Consigliere

Dott. D'AMICO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

VI. WI. (OMESSO), VI. CL. (OMESSO), elettivamente domiciliati in ROMA, VIALE G. MAZZINI 88, presso lo studio dell'Avv. VITALONE WILFREDO che li rappresenta e difende giusta delega in calce al ricorso;

- ricorrenti -

contro

L'. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE, in persona del liquidatore Dott. FR. MA. , ME. GI. E B. A. , elettivamente domiciliati i…

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