Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La violazione degli obblighi o delle prescrizioni imposti con la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, come il mancato rispetto dell'obbligo di permanenza nel comune di residenza senza autorizzazione, integra il delitto previsto dall'art. 75, comma 2, del d.lgs. n. 159 del 2011 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione). Tale fattispecie si applica indipendentemente dalla sussistenza di ulteriori elementi costitutivi del reato, essendo sufficiente la mera inosservanza degli obblighi imposti dalla misura di prevenzione. L'accordo tra le parti sulla qualificazione giuridica del fatto, raggiunto nell'ambito del giudizio di applicazione della pena ex art. 444 c.p.p., preclude la possibilità di un diverso inquadramento normativo, in assenza di elementi contrari emergenti dagli atti. L'inammissibilità del ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, salvo che non emergano elementi idonei ad escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.