Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49244 del 11 dicembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:49244PEN

Massima

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Il porto di armi improprie, quali coltelli o altri strumenti da punta e da taglio, costituisce reato ai sensi della legge n. 110 del 1975, articolo 4, comma 2, quando avvenga "senza giustificato motivo". Pertanto, il giudice deve accertare, sulla base delle circostanze del caso concreto, se il possesso di tali oggetti sia giustificato da esigenze lavorative, di autodifesa o da altre ragioni plausibili, escludendo la punibilità quando emerga la particolare tenuità del fatto ai sensi dell'articolo 131-bis del codice penale. In assenza di una valutazione specifica di tale causa di non punibilità, la sentenza di condanna deve essere annullata con rinvio al giudice di merito affinché proceda a tale accertamento, determinando altresì il trattamento sanzionatorio in modo proporzionato alle circostanze del caso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/05/2021 del TRIBUNALE di CUNEO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCO ALIFFI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. MANUALI VALENTINA, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore dell'imputato, avvocato (OMISSIS) del foro di Cuneo, che ha concluso chiedendo, in via principale…

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