Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16043 del 27 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:16043PEN

Massima

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Il giudice di appello in materia di misure cautelari personali è limitato nella sua cognizione ai motivi e agli elementi su cui è fondata la richiesta al giudice di prime cure, salvo il caso in cui l'appello sia proposto dal pubblico ministero avverso il provvedimento di rigetto della richiesta di applicazione di una misura cautelare. In tale ipotesi, il giudice di appello ha una cognizione non limitata ai singoli punti oggetto di specifica censura, ma estesa all'integrale verifica delle condizioni e dei presupposti richiesti dalla legge per l'adozione di una misura restrittiva della libertà personale. Pertanto, nel procedimento di appello instaurato dal pubblico ministero, è consentito alla difesa dell'indagato di produrre documentazione relativa ad elementi probatori "nuovi", sia preesistenti che sopravvenuti, acquisiti anche all'esito di investigazioni difensive e idonei a contrastare i motivi di gravame del pubblico ministero, ovvero a dimostrare che non sussistono le condizioni e i presupposti di applicabilità della misura cautelare richiesta. Analogamente, è ammissibile la produzione di "nova" anche da parte del pubblico ministero, al fine di consentire al giudice dell'appello "de libertate" di pronunciarsi "causa cognita" sulla vicenda cautelare, tenendo in debito conto anche gli sviluppi probatori più recenti ed evitando epiloghi incoerenti o inutili quanto ai profili di concretezza, attualità e adeguatezza della misura. Tale simmetria tra le parti nel contradditorio camerale è necessaria per assicurare l'effettivo esercizio della funzione di controllo critico del provvedimento impugnato da parte del giudice di appello, il quale è investito altresì della decisione sulla domanda cautelare, senza incorrere in violazioni dei principi costituzionali posti a tutela dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, in data 31/10/2011.

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generate, dottor ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Udito il difensore dell'indagato che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

Con ordin…

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