Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43034 del 3 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43034PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza di appello che ha riformato la pronuncia di primo grado, afferma che il termine di prescrizione del reato di minaccia grave non risulta essere perfezionato alla data indicata dal ricorrente, in quanto il computo deve tener conto dei periodi di sospensione, per cui il termine è decorso in epoca successiva alla pronuncia impugnata. Inoltre, la Corte ritiene che la motivazione della sentenza di appello sia logica e coerente nel ritenere integrata la fattispecie di minaccia aggravata di cui all'art. 612, comma 2, c.p., in base alle dichiarazioni della persona offesa che hanno evidenziato la gravità della condotta dell'imputato, il quale aveva posto le mani al collo della vittima minacciandola di farla allontanare dal luogo. Pertanto, la Corte di Cassazione, nel dichiarare l'inammissibilità del ricorso, afferma che la valutazione compiuta dal giudice di merito in ordine alla sussistenza della minaccia aggravata, sulla base delle risultanze processuali, è congrua e immune da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ES. ED. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 4816/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 02/12/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS Silvana;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MURA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Co…

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