Il provvedimento di revoca delle misure di accoglienza temporanee adottato dal Prefetto nei confronti dello straniero richiedente asilo è legittimo qualora questi abbia abbandonato senza preventiva comunicazione il centro di accoglienza in cui era ospitato, anche in presenza di condizioni di vulnerabilità dello straniero, purché l'Amministrazione abbia previamente valutato se tale decisione possa privarlo del sostegno necessario a soddisfare le sue elementari esigenze di vita. La revoca, infatti, costituisce una misura vincolata e doverosa reazione all'abuso del sistema di accoglienza, non configurandosi come violazione del diritto all'abitazione o alla salute dello straniero, salvo che non sia stato adottato un provvedimento di espulsione che gli impedisca di fruire delle cure mediche necessarie. Il mancato contraddittorio endoprocedimentale non determina l'illegittimità del provvedimento di revoca, atteso che l'Amministrazione non era tenuta a comunicare l'avvio del procedimento ad una persona divenuta irreperibile per aver abbandonato la struttura di accoglienza.