Consiglio di Stato sentenza n. 4619 del 2013

ECLI:IT:CDS:2013:4619SENT

Massima

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Il condono edilizio non è ammissibile per le opere abusive realizzate su immobili sottoposti a vincolo paesaggistico preesistente, qualora le stesse risultino non conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici, a prescindere dall'esito positivo del parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo. Infatti, l'art. 32, comma 27, lett. d) del d.l. n. 269/2003 (convertito in l. n. 326/2003) esclude dalla sanatoria le opere abusive realizzate su aree caratterizzate da determinate tipologie di vincoli, tra cui quelli a tutela dei beni paesaggistici, subordinando tale esclusione al solo requisito della preesistenza del vincolo e della non conformità delle opere alle norme urbanistiche, senza richiedere il parere negativo dell'autorità preposta. Tale disciplina speciale prevale sulla normativa generale di cui all'art. 32 della l. n. 47/1985, che subordinava la preclusione della sanatoria al solo parere negativo dell'autorità preposta al vincolo. Né la legislazione regionale pugliese, pur ampliando le ipotesi di condono, può derogare a tali limiti posti dalla legge statale. Inoltre, né il c.d. "condono ambientale" di cui all'art. 37 della l. n. 308/2004, né le disposizioni degli artt. 167 e 182 del d.lgs. n. 42/2004 sono idonee a configurare la sanabilità dell'abuso, essendo finalizzate rispettivamente alla sola sottrazione del fatto alla disciplina penale e amministrativa in materia paesaggistica, e alla repressione di illeciti edilizi diversi da quelli oggetto della normativa sul condono. Pertanto, il diniego di condono edilizio e l'ordine di demolizione delle opere abusive realizzate in assenza di titolo o in difformità dallo stesso, su immobili sottoposti a vincolo paesaggistico preesistente e non conformi alle norme urbanistiche, costituiscono atti dovuti e non discrezionali, privi di vizi di eccesso di potere.

Sentenza completa

N. 10232/2009
REG.RIC.

N. 04619/2013REG.PROV.COLL.

N. 10232/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10232 del 2009, proposto da:
((omissis))', rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 96;

contro

Comune di Gallipoli;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. PUGLIA - SEZ. STACCATA DI LECCE: SEZIONE III n. 00735/2009, resa tra le parti, concernente diniego condono edilizio

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 28 maggio 2013 il Cons. ((omissis)) e uditi per le parti gli…

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