Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16577 del 3 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:16577PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili, anche se non direttamente derivanti dal reato di appropriazione indebita, è legittimo quando risulti che tali beni siano comunque nella disponibilità, anche indiretta, dell'indagato, in quanto il profitto del reato può essere oggetto di confisca diretta anche se non vi sia un nesso di derivazione diretta tra il bene e il reato, purché sia accertata la disponibilità del bene in capo all'indagato. Tuttavia, la questione relativa all'assenza di nesso di pertinenzialità tra i beni oggetto di sequestro e il reato contestato, se non sollevata tempestivamente nel giudizio di riesame, non può essere dedotta per la prima volta in sede di legittimità, in quanto attiene a profili di fatto che richiedono un'indagine di merito incompatibile con il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nata il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 11/10/2016 del Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto l'annullamento del provvedimento impugnato relativamente ai beni mobili ed immobili di …

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