Il Comune, nell'esercizio dei propri poteri di polizia amministrativa, può adottare ordinanze contingibili e urgenti per ragioni di sanità, igiene pubblica e sicurezza, purché sussistano i presupposti di legge, ovvero la concreta e attuale necessità e urgenza di intervenire, debitamente motivati, e non possa farsi ricorso agli ordinari strumenti previsti dall'ordinamento. Tali provvedimenti, di natura eccezionale e provvisoria, devono essere proporzionati e ragionevoli, non possono incidere in modo irragionevole e sproporzionato sull'esercizio delle libertà economiche e devono essere adottati nel rispetto del principio di buona amministrazione, previa comunicazione di avvio del procedimento agli interessati. Il mancato rispetto di tali presupposti e limiti determina l'illegittimità dell'ordinanza sindacale, la quale non può essere giustificata da mere esigenze di decoro urbano o di prevenzione di fenomeni di disturbo della quiete pubblica, in assenza di una concreta e attuale situazione di pericolo per la pubblica incolumità. Inoltre, l'adozione di tali provvedimenti non può essere disposta in modo generalizzato, senza una adeguata istruttoria e motivazione, né può essere estesa a categorie di attività economiche che non presentano alcun nesso con le ragioni di urgenza e necessità che giustificano l'intervento. Infine, il pregiudizio meramente patrimoniale derivante dall'esecuzione dell'ordinanza, suscettibile di essere risarcito, non integra di per sé il requisito del danno grave e irreparabile ai fini della concessione di misure cautelari.