Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5579 del 9 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:5579PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato può realizzarsi non solo attraverso la determinazione o il rafforzamento dell'altrui proposito criminoso, ma anche mediante il semplice sostegno all'azione dell'autore materiale, purché tale condotta esprima una volontà criminosa del partecipe analoga a quella dell'esecutore e questi tragga dalla presenza altrui uno stimolo all'azione o un maggior senso di sicurezza nella propria condotta. Pertanto, anche la mera presenza sul luogo e nel tempo della commissione del reato può integrare una partecipazione punibile, a condizione che essa sia espressione di una volontà criminosa del concorrente e costituisca un incoraggiamento all'agire dell'autore materiale. In particolare, il fatto che il concorrente abbia assunto l'iniziativa illecita contro la vittima, capeggiando il gruppo di correi, e l'abbia apostrofata in modo minaccioso, costituisce un indubbio incoraggiamento ad agire rivolto agli altri partecipi, idoneo a configurare il concorso morale nel reato. Il giudice di merito, nel motivare la propria decisione, non è tenuto a compiere un'analisi approfondita di tutte le deduzioni delle parti e a prendere in esame dettagliatamente tutte le risultanze processuali, essendo sufficiente che, anche attraverso una valutazione globale di quelle deduzioni e risultanze, spieghi, in modo logico e adeguato, le ragioni che hanno determinato il suo convincimento, dimostrando di aver tenuto presente ogni fatto decisivo, nel qual caso devono considerarsi implicitamente disattese le deduzioni difensive che, anche se non espressamente confutate, siano logicamente incompatibili con la decisione adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Re. Ma. , n. il (OMESSO);

avverso la sentenza 9.12.2003 della Corte d'Appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dr. Antonio Manna;

udito il Procuratore Generale nella persona del Dr. Giuseppe Febbraro, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1 - Con sentenza 3.12.99 il Tribunale…

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