Il mutamento della destinazione d'uso di un immobile a luogo di culto, anche in assenza di opere edilizie, è soggetto al previo rilascio del permesso di costruire ai sensi dell'art. 52, comma 3 bis, della legge regionale n. 12/2005, in quanto tale mutamento comporta una variazione degli standard urbanistici previsti dal d.m. 2 aprile 1968 n. 1444. L'accertamento dell'utilizzo dell'immobile come luogo di culto in assenza del prescritto titolo edilizio legittima l'amministrazione comunale ad applicare le sanzioni previste dall'art. 31 del d.P.R. n. 380/2001, ivi compresa l'acquisizione gratuita dell'immobile al patrimonio comunale. Tuttavia, risulta contraddittorio il comportamento dell'amministrazione che, da un lato, dispone l'acquisizione dell'immobile per inottemperanza all'ordine di cessazione dell'uso come luogo di culto, e, dall'altro, sospende il procedimento avviato per ottenere il permesso di costruire per il cambio di destinazione d'uso senza opere, al fine di verificare la titolarità dell'immobile. Tale contraddittorietà manifesta comporta l'annullamento del provvedimento di trascrizione dell'immobile e richiesta di consegna delle chiavi finalizzata all'immissione in possesso.