Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34787 del 20 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:34787PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) di cui all'art. 612-bis c.p. si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da una pluralità di azioni reiterate nel tempo, cagiona un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa, ovvero ne determina un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, e altresì quando tali comportamenti intrusivi e molesti, ancorché non necessariamente violenti, siano idonei a compromettere in modo serio e tangibile la qualità di vita della vittima, alterandone in maniera apprezzabile le abitudini e le modalità di condotta quotidiana. La fattispecie di stalking può ritenersi integrata anche in assenza di una relazione sentimentale pregressa tra l'agente e la persona offesa, essendo sufficiente che i comportamenti persecutori siano diretti a condizionare indebitamente la sfera personale e la libertà di autodeterminazione della vittima. Ai fini della configurabilità del reato non è necessario che l'agente abbia agito con il dolo specifico di cagionare il perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa, essendo sufficiente il dolo generico, ovvero la consapevolezza e volontà di porre in essere le condotte persecutorie, pur senza tale finalità. Inoltre, il reato di atti persecutori può ritenersi integrato anche quando le condotte moleste siano dirette non solo nei confronti della persona offesa, ma anche di soggetti a questa legati da vincoli affettivi, qualora tali comportamenti siano idonei a incidere negativamente sulla serenità e sulla qualità di vita della vittima. Infine, ai fini della configurabilità del reato di stalking, non è necessario che le singole condotte persecutorie integrino di per sé fattispecie di reato, essendo sufficiente che, nel loro insieme, esse siano idonee a cagionare il perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/04/2021 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PAOLA BORRELLI;
lette le conclusioni del Procuratore generale FRANCESCA CERONI, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS), per il ricorrente, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La sentenza impugn…

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