Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16673 del 29 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16673PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992 può essere disposto quando vi sia una sproporzione tra i beni posseduti dal soggetto indagato e le sue lecite fonti di reddito, senza che sia necessario un puntuale calcolo del profitto derivante dal reato contestato. A tal fine, il confronto tra beni e redditi deve essere effettuato con riferimento al momento degli acquisti, senza limitarsi agli anni in cui si sarebbero verificati gli episodi criminosi, essendo sufficiente il fumus del reato. La valutazione della sproporzione spetta al giudice del riesame, il cui provvedimento è censurabile in Cassazione solo per violazione di legge e non anche per vizi della motivazione, salvo che questa sia radicalmente mancante o priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

D'. Vi. ;

avverso l'ordinanza del 17.6.10 del Tribunale di S. ((omissis)), sezione riesame;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. Tindari Baglione, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore del D'. , Avv. ((omissis)), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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