Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15574 del 10 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15574PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 81 c.p., richiede l'accertamento di un disegno criminoso unitario, che deve essere dimostrato attraverso elementi specifici e concreti, non essendo sufficiente il mero riferimento alla contiguità temporale, all'identità o affinità dei reati commessi, né all'unicità del movente o del fine ultimo perseguito. È necessaria una preordinazione di fondo dei singoli episodi delittuosi, che devono rientrare nella previsione originaria dell'agente. Tuttavia, il giudice dell'esecuzione è vincolato dal giudicato in ordine all'individuazione del reato più grave e alla determinazione della pena-base sulla quale operare l'aumento per la continuazione, non potendo rideterminare diversamente tali elementi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di SG. Ma., nato a (OMESSO);

e da

Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di appello di Milano;

avverso l'ordinanza pronunciata in data 10 dicembre 2007 dalla Corte di appello di Milano;

udita la relazione del Consigliere Dott. BRICCHETTI Renato;

lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. CIAMPOLI Luigi, c…

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