Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41718 del 10 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:41718PEN

Massima

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La partecipazione a un'associazione di tipo mafioso comporta una presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, che può essere superata solo quando emergano elementi che dimostrino la stabile rescissione dei legami dell'indagato con l'organizzazione criminale. In assenza di tali elementi, il giudice della cautela non ha l'onere di argomentare in positivo circa la permanenza delle esigenze cautelari, essendo sufficiente che non emergano fattori idonei a superare la presunzione di legge. Tale presunzione trova particolare applicazione nei confronti di soggetti che rivestono posizioni apicali all'interno del sodalizio mafioso, la cui pericolosità sociale è intrinsecamente maggiore rispetto ai meri partecipi, in ragione della loro capacità di mantenere inalterato il vincolo associativo anche in stato di detenzione e di riprendere il controllo dell'organizzazione al momento della scarcerazione. Il trascorrere del tempo e lo stato detentivo, in assenza di elementi che dimostrino una concreta e stabile presa di distanza dell'indagato dal contesto criminale, non sono di per sé sufficienti a superare la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari, attesa la peculiare natura del vincolo associativo di tipo mafioso, caratterizzato dalla stabilità e dalla capacità di permanere inalterato nonostante le vicende personali dell'associato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. ROMANO Giulio - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/04/2019 del TRIB. DEL RIESAME di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere BORRELLI PAOLA;
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale LIGNOLA FERDINANDO, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. L'ordinanza impugnata e' stata pronunziata il 19 aprile 2019 - su istanza di rie…

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