Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dal sig. Marcello Campeggio avverso il diniego di riesame del condono edilizio n. 10 del 28.12.2001 e l'ordinanza di demolizione n. 421 del 19.11.2019, ha affermato il seguente principio di diritto: Il Comune non può considerare perfezionato un provvedimento di diniego implicito sulla base della mancata presentazione di controdeduzioni da parte del privato, qualora quest'ultimo abbia effettivamente presentato le proprie osservazioni nei termini assegnati. In tal caso, l'Amministrazione è tenuta a esaminare le controdeduzioni presentate e a motivare adeguatamente il provvedimento finale, non potendo fondare il diniego sulla mera decorrenza del termine assegnato per le controdeduzioni. L'illegittimità del provvedimento di diniego invalida altresì i successivi atti sanzionatori, come l'ordinanza di demolizione, che su di esso si fondano logicamente e procedimentalmente. Inoltre, in relazione all'istanza di sanatoria per opere pertinenziali, il Comune non può limitarsi a invocare genericamente il divieto di nuove costruzioni nelle fasce di rispetto della rete viaria, senza adeguatamente motivare in concreto l'applicabilità di tale previsione normativa alle opere in questione, prive di volumetria e realizzate all'interno di un lotto recintato. Parimenti, il Comune non può negare il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria parziale, in presenza di opere abusive oggetto di precedente ordinanza di demolizione, qualora tale ordinanza sia stata annullata.