Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7186 del 20 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:7186PEN

Massima

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La parziale incapacità di intendere e di volere, derivante da disturbi psichiatrici, non esclude necessariamente la sussistenza del dolo nel reato, potendo incidere solo sui casi contraddistinti da un particolare dolo specifico. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare rigorosamente l'elemento psicologico del reato, anche in presenza di una ridotta capacità di intendere e di volere dell'imputato, accertando la consapevolezza e la volontarietà della condotta illecita sulla base di elementi concreti e univoci, come la reiterata comunicazione all'imputato delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione e il suo persistente comportamento di violazione nonostante tali avvertimenti, salvo che non emerga un effettivo e giustificato errore scusabile dell'imputato sulla perdurante efficacia della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniela - rel. Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/02/2022 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CAPPUCCIO DANIELE;
lette le conclusioni rassegnate, ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, dal Procuratore generale che ha chiesto, con requisitoria del 9 novembre 2022, dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso, e dal ricorrente che, con atto del 18 novembre 2022, h…

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