Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18012 del 19 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18012PEN

Massima

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Il dolo specifico del reato di violenza privata finalizzata a costringere la persona offesa a deporre il falso può essere desunto dal collegamento temporale tra le condotte dell'imputato volte a condizionare la deposizione della persona offesa e l'atto di violenza fisica, il cui carattere intimidatorio è evidente e non necessita di ulteriori spiegazioni da parte dell'imputato. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche, essendo una valutazione discrezionale del giudice di merito, richiede una motivazione specifica solo in caso di concessione e non in caso di rigetto, salvo che l'imputato non indichi in modo specifico gli elementi positivi, asseritamente non valutati, che avrebbero imposto la loro concessione. In presenza di una causa di estinzione del reato, come la prescrizione, sono irrilevanti i vizi di motivazione della sentenza, essendo incompatibile l'obbligo di immediata declaratoria di proscioglimento con l'esame approfondito dei motivi di ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giulian - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1433/2007 CORTE APPELLO di ANCONA, del 12/03/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) e' imputato del…

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