Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1664 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:1664SENT

Massima

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Il silenzio serbato dall'amministrazione sull'istanza dell'interessato determina l'insorgere di un obbligo di provvedere, la cui violazione legittima il ricorso giurisdizionale per l'accertamento dell'obbligo di provvedere e l'adozione del provvedimento espresso. Tuttavia, l'adozione di un provvedimento espresso da parte dell'amministrazione, anche se successiva alla proposizione del ricorso, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il ricorso improcedibile. In tal caso, l'interessato può comunque impugnare autonomamente il provvedimento espresso, anche previa conversione del rito ai sensi dell'art. 117, comma 5, c.p.a. Inoltre, qualora siano proposte più domande soggette a riti diversi, si applica il rito ordinario e il giudice può disporre la conversione delle azioni, ai sensi dell'art. 32 c.p.a. Infine, ai sensi dell'art. 117 c.p.a., nel caso di sopravvenienza di un provvedimento espresso impugnato con motivi aggiunti, il giudizio prosegue con il rito previsto per il nuovo provvedimento.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/02/2017

N. 01664/2017 REG.PROV.COLL.

N. 08044/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8044 del 2016, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Uni.A.Mo.La. – Unione Aziende Mobilità Lazio, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), 26;

contro

La Regione Lazio, in persona del Presidente p.t., rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con cui è domiciliata in Roma, via ((omissis)), 27;
il Comune di Palestrina, in persona del Sindaco p. t., non costituito in giudizio;

per la declaratoria

di illegittimità del silenzio serbato sull’istanza…

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