Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15268 del 5 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:15268PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (c.d. stalking) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da reiterate minacce, molestie e aggressioni, cagiona alla vittima un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando in essa un fondato timore per la propria incolumità e di quella dei propri familiari, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita. La valutazione della sussistenza di tale reato deve essere effettuata sulla base di un complessivo apprezzamento della condotta dell'imputato, tenendo conto non solo delle dichiarazioni della persona offesa, ma anche delle deposizioni di altri testimoni che abbiano assistito direttamente a episodi di minacce, molestie e aggressioni, nonché di eventuali riscontri oggettivi, come referti medici. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della credibilità e attendibilità delle prove, senza che il sindacato di legittimità possa spingersi ad una rivalutazione autonoma del compendio probatorio, salvo che non emerga una manifesta illogicità o irrazionalità della motivazione. Inoltre, la rinuncia della difesa all'assunzione di una prova testimoniale nel giudizio di primo grado preclude la possibilità di richiederne la rinnovazione in appello, in assenza di una specifica istanza formulata con i motivi di gravame. Infine, la regola di giudizio dell'"oltre ogni ragionevole dubbio" rileva in sede di legittimità solo ove la sua violazione si traduca in una motivazione manifestamente illogica e decisiva, non essendo consentito alla Corte di Cassazione un riesame autonomo del materiale probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Milano, emessa in data 19/04/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CATENA Rossella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI Perla, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per la costituita parte civile, (OMISSIS), il difensore Avv.to (OMISSIS), che ha concluso per il rigetto del …

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