Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3246 del 26 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:3246PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di estorsione si configura anche quando la pressione violenta è esercitata nei confronti di un soggetto autore a sua volta di un illecito, o quando il risultato è ottenibile con la concreta attivazione del sistema giudiziario mediante la prospettazione di un'azione, civile o penale, essendo rilevante lo scopo di coartare l'altrui volontà ed ottenere un beneficio o un vantaggio immediati. Integra il reato di estorsione, e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, la condotta di chi, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo, minacci un soggetto per indurlo all'adempimento di quanto preteso, anche se a suo dire dovuto, in quanto, ancorché l'elemento intenzionale sia caratterizzato nell'estorsione, diversamente dal reato di cui all'art. 393 c.p., dalla coscienza dell'agente di esercitare una pretesa non dovuta, allorché la minaccia si estrinsechi in forme di tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un proprio (preteso) diritto, la coartazione dell'altrui volontà assume ex se i caratteri dell'ingiustizia, con la conseguenza che, in tal caso, anche la minaccia tesa a far valere quel diritto si trasforma in una condotta estorsiva. L'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 si applica quando la minaccia è rivolta da esponenti della criminalità organizzata, anche se il credito vantato non è del tutto infondato, in quanto ciò che rileva è l'utilizzo del "metodo mafioso" per ottenere l'adempimento di quanto preteso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS);

la sentenza dell'8 ottobre 2010 della Corte di Appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis))ia Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale GALASSO Aurelio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso dei ricorrenti (OMISSIS) e (OMISSIS) e la inammissibilita' del ricorso del (OMISSIS);

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.