Il Tribunale Amministrativo Regionale, in materia di condono edilizio, afferma il seguente principio di diritto: L'art. 32 del d.l. n. 269/2003 prevede che gli interventi edilizi abusivi realizzati in assenza o in difformità del titolo abilitativo e non conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici (tipologia n. 1 dell'allegato 1) non sono suscettibili di sanatoria qualora siano stati eseguiti su immobili sottoposti a vincoli di inedificabilità, anche relativa, imposti sulla base di leggi statali e regionali a tutela degli interessi idrogeologici, ambientali, paesaggistici e delle aree protette, a prescindere dalla conformità o meno dell'intervento alla disciplina urbanistica applicabile e dall'epoca di imposizione del vincolo, anteriore o successiva all'esecuzione dell'abuso. Pertanto, il diniego di condono è legittimo quando l'intervento abusivo, rientrante nella tipologia n. 1 dell'allegato 1 al d.l. n. 269/2003, sia stato realizzato in area sottoposta a vincolo paesaggistico, a prescindere dalla natura assoluta o relativa del vincolo e dalla conformità urbanistica dell'opera, non essendo in tali casi necessaria l'acquisizione del parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo, in quanto la sussistenza delle condizioni ostative al condono, previste dalla legge, esclude di per sé la possibilità della sanatoria.