Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12914 del 20 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12914PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la richiesta di revoca o sostituzione di una misura cautelare personale, deve esaminare attentamente le esigenze cautelari sottostanti, senza che il mero decorso del tempo o lo svolgimento di attività lavorative da parte dell'indagato possano di per sé costituire elementi sufficienti per disporne la modifica. Tuttavia, il giudice è tenuto a pronunciarsi anche sulla richiesta subordinata di variazione delle modalità esecutive della misura, al fine di contemperare le esigenze cautelari con le specifiche condizioni personali e lavorative dell'indagato, ove queste ultime non risultino incompatibili con il mantenimento della misura. Il mancato esame di tale richiesta subordinata determina l'annullamento parziale del provvedimento, con rinvio al giudice di merito per il nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovan - Presidente

Dott. CONTI Giovan - Consigliere

Dott. CARCANO D - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2998/2012 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 17/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CARCANO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. D'((omissis)) per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il ricorrente impugna l'ordinanza del Tribunale di Roma, in funzione di giudice dell'appello dei provvedimenti de liberiate, con la quale e' sta…

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