Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7081 del 23 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:7081PEN

Massima

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Il possesso di una carta d'identità falsa, anche se finalizzato alla commissione di ulteriori reati come la truffa, integra comunque il delitto di cui all'art. 497-bis c.p. contro la fede pubblica, il cui accertamento non richiede ulteriori collegamenti con ambienti eversivi o fenomeni di terrorismo internazionale. La condanna oltre ogni ragionevole dubbio per tale reato non può essere esclusa dalla mera prospettazione di un'ipotesi alternativa di reato, come la truffa, che costituisca una mera congettura priva di adeguato riscontro probatorio, anche in considerazione di precedenti comportamenti fraudolenti analoghi dell'imputato. Il reato di possesso di documento di identità falso, finalizzato all'espatrio, è pertanto autonomamente configurabile e punibile, a prescindere dalla dimostrazione di ulteriori finalità delittuose, in quanto lede direttamente il bene giuridico della fede pubblica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

KO.Cr. , nata il (OMESSO);

avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Milano dell'8.2.1010;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dott. Gian Giacomo Sandrelli;

sentite le Requisitorie del PG (nella persona del Cons. Dott. MONETTI Vito), che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

IN FATTO

La ricorrente KO.Cr. e' stata inquisita perche' trovata in possesso di carta di identita'…

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