Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2711 del 22 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:2711PEN

Massima

Il sequestro probatorio di somme di denaro, anche quando il denaro costituisce il corpo del reato, deve essere sorretto da idonea motivazione in ordine alla concreta finalità probatoria perseguita ai fini dell'accertamento dei fatti, non essendo sufficiente una mera giustificazione tautologica o apparente. Il decreto di sequestro probatorio di cose qualificate come corpo di reato, in assenza di una adeguata motivazione sulla finalità probatoria, è nullo, con conseguente obbligo di restituzione del bene sequestrato. Il diritto di proprietà, costituzionalmente garantito, impone limiti all'intervento penale, che deve essere proporzionato e strettamente necessario agli scopi di accertamento del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. MOGINI Stefa - Rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultimo;
avverso la sentenza del 21/04/2017 del TRIB. LIBERTA' di VERONA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
sentite le conclusioni del PG Dott.ssa ((omissis)) che ha richiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre personalmente avverso l'ordinanza con la quale il Tribunale di Verona ha rigettato la richiesta di riesame da lui presenta…

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