Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La composizione variabile di un organo collegiale investito di funzioni giurisdizionali, come il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, non contrasta con il principio costituzionale del giudice naturale precostituito per legge, purché sia assicurato il rispetto del quorum costitutivo e deliberativo previsto dalla legge. La mancata convocazione di uno o più componenti non inficia la validità della decisione, se è comunque raggiunto il numero legale richiesto per la deliberazione, essendo sufficiente che l'organo sia stato regolarmente convocato secondo le norme applicabili. Inoltre, nel giudizio di rinvio, le parti non possono sollevare questioni diverse da quelle già dedotte nel precedente giudizio di legittimità, salvo che la necessità di nuove conclusioni non sorga dalla sentenza di cassazione, in quanto ciò comporterebbe la violazione del principio di intangibilità degli effetti della sentenza di annullamento e dell'operatività del principio di diritto in essa enunciato. Infine, il reclamo avverso l'ammissione di una lista elettorale alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine, previsto dal regolamento elettorale, è idoneo a mettere in discussione il risultato delle elezioni, senza la necessità di una separata impugnazione del risultato elettorale, in quanto la declaratoria di ineleggibilità del candidato presidente e di illegittimità della sua lista vizia di per sé le successive operazioni elettorali.