Cassazione penale Sez. III sentenza n. 29972 del 9 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:29972PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La sussistenza di un interesse concreto ed attuale dell'indagato costituisce condizione di ammissibilità del ricorso per cassazione avverso il provvedimento di applicazione di una misura cautelare, anche quando questa sia stata nel frattempo revocata o sia divenuta inefficace. Pertanto, in caso di sopravvenuta carenza di interesse, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, senza che ciò comporti la condanna del ricorrente alle spese del procedimento o al pagamento della sanzione pecuniaria. L'interesse a coltivare il ricorso in funzione di una futura richiesta di riparazione per ingiusta detenzione deve essere oggetto di specifica e motivata deduzione da parte dell'interessato, idonea a evidenziare in termini concreti il pregiudizio derivante dalla mancata pronuncia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del tribunale del riesame di LECCE in data 12/10/2013;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. SCARCELLA Alessio;

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. POLICASTRO A., che ha chiesto annullarsi con rinvio l'impugnata ordinanza per il vizio di motivazione mancante in ordine ai gravi indizi ed alle…

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