L'affidamento diretto della gestione di un impianto sportivo pubblico, in assenza di una procedura di evidenza pubblica, è illegittimo, salvo che ricorrano situazioni di effettiva urgenza e necessità, non imputabili all'inerzia dell'amministrazione, che impongano l'adozione di misure provvisorie e transitorie, strettamente limitate nel tempo, per garantire la continuità del servizio e scongiurare l'interruzione delle attività. L'amministrazione, prima di procedere all'affidamento diretto, deve comunque valutare e comparare le eventuali ulteriori richieste di gestione pervenute, al fine di assicurare il giusto contemperamento tra gli interessi in gioco. L'accertamento dell'illegittimità dell'affidamento diretto, anche in assenza di un interesse all'annullamento, consente al giudice di pronunciarsi ai fini della tutela risarcitoria, ai sensi dell'art. 34, comma 3, del Codice del processo amministrativo.