La pianificazione urbanistica, pur implicando valutazioni di opportunità sulla scorta di valutazioni comparative degli interessi pubblici in gioco, non può essere intesa solo come coordinamento delle potenzialità edificatorie connesse al diritto di proprietà, ma deve essere ricostruita come intervento degli Enti esponenziali sul proprio territorio, in funzione dello sviluppo complessivo ed armonico dello stesso, potendo pertanto tenere conto delle esigenze legate alla tutela di interessi costituzionalmente primari, tra i quali rientrano quelli contemplati dall'articolo 9 della Costituzione, come la tutela del paesaggio e dell'ambiente. Le scelte urbanistiche, pertanto, possono contemplare la destinazione di aree a verde agricolo non solo per soddisfare in modo diretto ed immediato interessi agricoli, ma anche per garantire l'equilibrio delle condizioni di vivibilità, assicurando la quota di valori naturalistici e ambientali necessaria a compensare gli effetti dell'espansione dell'aggregato urbano, anche laddove si tratti di aree ampiamente urbanizzate, non potendosi in tal caso escludere la loro rilevanza dal punto di vista ambientale. Tali scelte, pertanto, rientrano nella discrezionalità dell'Amministrazione, salvo che non risultino inficiate da errori di fatto, abnormi illogicità, violazioni procedurali, ovvero confliggenti con particolari situazioni che abbiano ingenerato affidamenti e aspettative qualificate.