Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 53309 del 23 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53309PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere legittimamente desunto dalle modalità e dalla gravità delle condotte contestate, anche quando esse siano risalenti nel tempo, ove persistano atteggiamenti sintomaticamente proclivi al delitto e collegamenti con l'ambiente in cui il fatto illecito è maturato. L'attualità e la concretezza delle esigenze cautelari non vanno confuse con l'attualità e la concretezza delle condotte criminose, essendo sufficiente che il giudice fornisca adeguata motivazione, tanto più approfondita quanto più ci si allontani dal momento del fatto, circa la permanenza di specifiche circostanze che impongano la limitazione della libertà personale dell'indagato o dell'imputato. Pertanto, la valutazione del pericolo di recidiva può fondarsi sulla gravità del reato, sulla reiterazione e sistematicità della condotta illecita, sulle modalità dell'agire e sulle rilevanti quantità di droga trattate, elementi sintomatici di una spiccata propensione a delinquere, anche in assenza di condotte criminose prossime nel tempo. Inoltre, l'assenza di lecite fonti di reddito dell'indagato può costituire un ulteriore indice della concretezza del pericolo di reiterazione del reato. La scelta della misura cautelare più idonea deve essere adeguatamente motivata dal giudice, il quale deve valutare l'insufficienza di misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, ove non risulti la disponibilità di un domicilio in cui applicarle.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA Rocco Marco - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/02/2017 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DANIELE CENCI;
sentite le conclusioni del PG Dr. GIUSEPPINA CASELLA, che conclude per l'inammissilita' del ricorso.
Udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) del foro di ROMA IN SOSTITUZIONE DELL'AVV. (D'UFFICIO) (OMISSIS) del foro di ROMA in difesa di (OMISSIS), che si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribun…

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