Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32979 del 17 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32979PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati non può essere riconosciuta quando i reati sono stati commessi a seguito di circostanze del tutto casuali e contingenti, senza una preventiva e comune deliberazione dell'agente. Ai fini del riconoscimento della continuazione, non è sufficiente la mera prossimità temporale tra i reati, essendo necessario che gli stessi siano espressione di un medesimo disegno criminoso, frutto di una programmazione unitaria. Il giudice, nel valutare la sussistenza della continuazione, deve pertanto accertare l'esistenza di un nesso psicologico e finalistico tra i reati, che si manifesti in una preordinata e unitaria pianificazione delittuosa, non potendosi ritenere integrata la continuazione quando i reati siano il mero risultato di circostanze fortuite e contingenti, ancorché temporalmente ravvicinate. Il riconoscimento della continuazione, infatti, presuppone che i reati siano espressione di un medesimo programma criminoso, caratterizzato da una comune matrice psicologica e da una finalità unitaria, non potendosi prescindere dalla valutazione della volontà e della consapevolezza dell'agente di realizzare un disegno criminoso unitario. Pertanto, il giudice, nel valutare la sussistenza della continuazione, deve considerare non solo gli elementi oggettivi, quali la prossimità temporale e la connessione tra i reati, ma anche gli elementi soggettivi, quali la volontà e la consapevolezza dell'agente di realizzare un programma criminoso unitario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/11/2017 del TRIBUNALE di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere MICHELE BIANCHI;
lette le conclusioni del PG dott. Sante Spinaci che ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza pronunciata in data 15.11. 17 il Tribunale di Torino, quale giudice dell'esecuzione, ha respinto la richiesta, presentata da (OMISSIS) di rico…

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