Il reato di ricettazione è configurabile anche in relazione al possesso di beni di provenienza delittuosa, come telecomandi, telefoni cellulari e autoveicoli, qualora il soggetto agente, pur non essendo l'autore del reato presupposto, sia consapevole della provenienza illecita dei beni e li acquisisca o detenga al fine di procurare a sé o ad altri un profitto. Tale consapevolezza può essere desunta da elementi oggettivi, come la sproporzione tra il valore dei beni e il prezzo di acquisto, la mancanza di documentazione, la condotta complessiva dell'agente e ogni altra circostanza rilevante, senza che sia necessaria la prova diretta della conoscenza della provenienza delittuosa. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove e nella determinazione della pena, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento dei fatti, non essendo consentito un riesame delle risultanze processuali. Infine, l'attenuante speciale prevista per il reato di ricettazione può essere esclusa qualora il comportamento complessivo dell'imputato, anche con riferimento a precedenti specifici, evidenzi una particolare gravità del fatto e una spiccata pericolosità sociale.