Il decreto del Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro dal deficit della sanità regionale, che definisce i limiti di spesa e i relativi contratti con gli erogatori privati per gli esercizi 2016 e 2017, è improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse a seguito dell'adozione di un successivo decreto che ha superato la precedente disciplina, senza che sussistano giusti motivi per compensare le spese processuali tra le parti. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse alla definizione della controversia, a seguito dell'adozione di un nuovo provvedimento che ha superato la precedente disciplina impugnata, determina l'improcedibilità del ricorso, senza che sussistano giusti motivi per compensare le spese processuali tra le parti. La massima sottolinea l'importanza del requisito dell'interesse all'azione, che deve permanere per tutto il corso del giudizio, e il principio della soccombenza virtuale ai fini della regolazione delle spese processuali, salvo ricorrere i giusti motivi per la compensazione.