Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2413 del 19 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:2413PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sulla motivazione della sentenza impugnata, è tenuto a verificare la correttezza e la congruità della motivazione stessa, senza poter sindacare il merito delle valutazioni compiute dal giudice di merito, salvo che non si tratti di errori di fatto rilevabili ictu oculi. L'errore di fatto emendabile ai sensi dell'art. 625-bis c.p.p. deve consistere in una fuorviata percezione della realtà processuale, tale da determinare un vizio logico della motivazione, e non può riguardare mere questioni interpretative di norme giuridiche o valutazioni di merito, le quali rientrano nell'ambito dell'errore di diritto. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione di attendibilità dei collaboratori di giustizia operata dal giudice di merito, né la decisione di rigettare la richiesta di acquisizione di una prova ritenuta superflua, trattandosi di apprezzamenti di merito sottratti al suo controllo. Analogamente, l'eventuale errore nella citazione di un passaggio motivazionale non determina un vizio della motivazione, se il ragionamento seguito dal giudice di merito risulta comunque corretto e congruo. Infine, l'ordine di esibizione della corrispondenza da parte del pubblico ministero, pur potendo configurare una forma atipica di intercettazione, non determina l'inutilizzabilità della prova se la corrispondenza è stata sottoposta a visto di controllo, in quanto tale adempimento è funzionale al provvedimento di non inoltro o di sequestro, che costituisce la garanzia prevista dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - rel. Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 30158/2008 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 10/12/2008;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALFONSO AMATO;

lette le conclusioni del PG Dott. D'Angelo G.: rigetto.

Udito il difensore Avv: Manna U..

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte Suprema di Cassazione (Sez. 1 ) rigettava il ricorso di Ma. Ma. avverso la sentenza della Corte d…

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