Il diniego del permesso di costruire per la realizzazione di un fabbricato rurale con destinazione di abitazione e di magazzino agricolo è legittimo quando la domanda risulta relativa ad un edificio unico ed unitario, destinato per la superficie prevalente ad abitazione e solo per una stanza a magazzino, in quanto contrastante con le previsioni normative che consentono agli imprenditori agricoli non a titolo principale la realizzazione, in area agricola, di interventi di "nuovo impianto" solo per le opere diverse dalle residenze rurali, come stalle, silos e magazzini. Il Comune, dinanzi all'inscindibilità della domanda, non può che respingerla, non potendo accogliere solo la parte relativa al magazzino agricolo. Inoltre, il Comune non è tenuto a comunicare i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di riconoscimento della qualifica di imprenditore agricolo non a titolo principale quando, in assenza di nuovi elementi addotti dall'interessato, si limiti a ribadire la valutazione negativa già espressa dalla Commissione Agricola pochi mesi prima e non impugnata. Infine, il soggetto che non possiede la qualifica di imprenditore agricolo part-time è privo di interesse a contestare la legittimità della norma urbanistica che non consente agli imprenditori agricoli non a titolo principale la realizzazione, in area agricola, di interventi di "nuovo impianto".